di Vincenzo Martines
Grande emozione aveva suscitato in Inghilterra la notizia della vittoria della flotta britannica su quella franco-spagnola a Trafalgar il 21 ottobre 1805, una gioia tuttavia offuscata dalla morte dell'ammiraglio Nelson provocata dalla pallottola di un moschetto sparata da un archibugiere del vascello francese Redoutable ...
di Piero Chirletti
Nell’esaminare il caso clinico della morte dell’Amm. Nelson, così brillantemente descritto dall’Ammiraglio Vincenzo Martines e per rispondere ai quesiti che egli solleva, circa la possibilità di poter salvare, con i mezzi e con le conoscenze di oggi, l’Ammiraglio Nelson, sono giunto ad alcune conclusioni che porto alla sua attenzione ...
Presentazione della nuova sezione
Nel mese di ottobre dello scorso anno ricevevo una telefonata inaspettata e assai gradita, dall'altro capo del telefono il professor Adelfio Elio Cardinale, Presidente della Società Italiana di Storia della Medicina. Entrò subito in argomento: nell'ambito del potenziamento delle attività della Società aveva deciso di costituire una sezione di Storia della Medicina Militare ed aveva pensato alla mia persona per farla nascere e crescere. Chiedeva quindi la mia disponibilità in vista della riunione del Consiglio direttivo della Società che avrebbe formalizzato la proposta ...
Presentazione del Convegno
La Sezione di Storia della Medicina Militare, recentemente costituita nell'ambito della Società Italiana di Storia della Medicina, esordisce con questo Convegno dedicato a quattro Ufficiali medici di Marina: Ghersi, Moise, Amorosino e Guttuso, che accompagnarono il grande orientalista italiano Giuseppe Tucci in Nepal ed in Tibet. Si trattava di viaggi impegnativi e rischiosi dovendo attraversare regioni fino ad allora misteriose e quasi inaccessibili agli europei. Tucci, Accademico d'Italia, aveva chiesto al Ministero della Marina ...
di Oscar Nalesini
In una giornata come tante altre, tra i passeggeri sbarcati da una nave del Lloyd Triestino che gremivano i moli del porto di Bombay, possiamo immaginare si aggirasse, con fare tra il meravigliato e l’incuriosito, un giovane signore che indossava un cappello con larga tesa. La sua preoccupazione principale in quel frangente – e anche questo lo posso solo supporre – era di recuperare il bagaglio (certamente zeppo più di libri che di camicie) prima di inoltrarsi in quel mondo, per lui nuovo, che si apriva oltre i cancelli del porto ...
di Vincenzo Martines
Il compito di parlare di Eugenio Ghersi mi è facilitato da una bella e puntuale biografia “Un marinaio ligure in Tibet” pubblicata nel 2008; gli Ho sentito parlare di Ghersi per la prima volta nel 1990 attraverso i dettagliati racconti che mi faceva l'allora Ispettore di Sanità MM Iacopo Terzi, quando giovane Capitano di Vascello ero il Capo del 1° Ufficio, viaggi avventurosi sul tetto del mondo nel Paese delle nevi che mi incuriosivano molto tanto che l'ammiraglio Terzi, percepito il mio desiderio, mi organizzò un incontro che avvenne nella abitazione del generale a La Spezia ...
di Vincenzo Martines
Per il suo viaggio a Lahsa del 1948 Tucci segnala ed ottiene dal Ministero della Marina il Tenente Colonnello Regolo Moise, tropicalista, con loro il fotografo Piero Mele e per le riprese cinematografiche Fosco Maraini che aveva accompagnato Tucci nella spedizione nell'alto Sikkim, nel 1937 e autore dello splendido volume “Segreto Tibet” e che tra l'altro era stato insegnante di inglese per gli allievi dell'Accademia Navale imbarcati sull'Amerigo Vespucci. Il Tibet rappresentava allora per gli studiosi il frutto proibito e quindi quello più gustoso e questo perché il paese era chiuso agli stranieri e il lasciapassare concesso dalle Autorità tibetane era cosa eccezionale e rilasciato solo a persone di particolare riguardo e per comprovati motivi di studio ...
di Barbara Pezzoni
Giuseppe Tucci (1894-1984), esploratore, orientalista e storico delle religioni, alla metà del XX secolo aveva già compiuto diverse spedizioni in Oriente: si era recato in Tibet, in India e per tre volte in Nepal. Egli considerava il Nepal come un anello di congiunzione tra il Tibet e l’India e sapeva bene che era una terra ancora inesplorata geograficamente e culturalmente. Ecco quale sarebbe stato lo scopo della sua quarta spedizione in Nepal, come egli stesso racconta nel libro Tra giungle e pagode del 1953. Per la sua esplorazione del 1952 la Marina Militare aveva designato, su richiesta dello stesso Tucci, il tenente Concetto Guttuso in qualità di medico, fornendo anche il materiale sanitario e scientifico necessario ..
di Vincenzo Martines
Tucci intraprese il viaggio in Nepal nel 1954, in una regione, quella occidentale, poco esplorata e quindi poco conosciuta, alla ricerca delle vestigia di antichi regni e principati indipendenti che conosceva attraverso la lettura delle cronache di testi tibetani e da notizie fornitegli da storici nepalesi; si trattava tuttavia di informazioni lacunose; gli interessava in particolare il misterioso e quasi dimenticato regno dei Malla, una dinastia che aveva regnato sul Nepal dal XII al XVIII secolo e la cui prima capitale era stata Taclacoth, di cui restano solo poche rovine, spostata successivamente nella città di Semgia ...
di Michele Anaclerio
Nel 1976, giovane tenente colonnello responsabile dei reparti di cardiologia e medicina ufficiali dell’ospedale militare “Celio”, fui segnalato al Professor Giuseppe Tucci, come l’ufficiale medico all’epoca più idoneo per accompagnarlo in un lungo ed impegnativo viaggio. Il viaggio fortemente voluto dal mitico Tucci. all’epoca ottantaduenne ma vigorosissimo ancora nel fisico e ancor più nell’intelletto, prevedeva di recarsi a visitare le sedi dove erano in corso campagne di scavo e di restauro, iniziate nella valle dello Swat in Pakistan, in Afghanistan ed in Iran, sotto la sua supervisione e da lui affidate a personaggi del calibro di: Faccenna, Scerrato, Taddei, Stacul e Galdieri ...
di Giorgia Trecca
Una citazione di Alce Nero, sciamano della famiglia Lakota Sioux nell’America del Nord, vissuto tra la fine del 1800 e la metà del 1900, viene proposta spesso a chi si avvicina alla conoscenza del Mandala: “Ogni cosa che fa il Potere del Mondo è fatta in cerchio. La volta del cielo è rotonda, e ho sentito che la terra è rotonda come una palla, e così sono tutte le stelle. Il vento, al massimo del suo potere, gira vorticosamente. Gli uccelli fanno il nido in forma circolare perché la loro è la nostra stessa religione. Il sole sale e scende lungo il cerchio. La Luna fa lo stesso ed entrambi sono rotondi. Anche le stagioni formano un grande cerchio nel loro trasmutare e sempre ritornano laddove furono. La vita di ogni uomo è un cerchio dalla fanciullezza alla fanciullezza e così è ogni cosa ove si muove il potere. I nostri tepee sono rotondi come i nidi degli uccelli, e codesti furono sempre disposti in cerchio, il cerchio della nazione, un nido di molti nidi dove Il Grande Spirito significò per noi covare i nostri bambini.” Alce Nero ...
Per chi vuole leggere le relazioni come se sfogliasse un libro ... (disponibile a breve, in attesa dei permessi)
di Vincenzo Martines
Dopo la caduta dell'Impero, nel 1941, rimasero nell'Africa Orientale Italiana 30.000 italiani tra donne, bambini e vecchi, visti con ostilità dagli indigeni. Vennero perciò recuperati da 4 navi bianche, in lunghe e rischiose missioni, organizzate dal Ministero dell'Africa Italiana e dalla Croce Rossa italiana ...
Torna alla pagina principale.