Il Blog dell'Ammiraglio

Storie, racconti e molto altro
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L'epidemia di febbre gialla sulla Regia nave Lombardia

Nella capitale brasiliana era scoppiata da poco un'epidemia di febbre gialla che nel dicembre raggiunse il massimo sviluppo e così, per impedire il contagio, furono adottate tutte le misure di prevenzione conosciute a quel tempo, in particolare la restrizione delle comunicazioni tra la nave che era alla fonda e la città: dell'equipaggio scendevano solo gli spenditori per rifornirsi al mercato ed il postino per ritirare la corrispondenza. Agli Ufficiali era consentito di recarsi a terra limitatamente ad alcune ore diurne... continua a leggere


Indagine su un prete ribelle. La vita travagliata di Romolo Murri

Esistono a volte nella vita delle fortuite coincidenze che possono indurre ad avviare spunti di ricerca non programmati ed apparentemente estranei alla professione e all'attività esercitata. É' il caso del mio "incontro" a Gualdo di Macerata con un prete ribelle, Romolo Murri, il sacerdote marchigiano che agli inizi del '900 grazie alla sua vastissima attività culturale e al suo personale carisma ebbe il merito di far entrare nell'età moderna il movimento cattolico per cui viene oggi riconosciuto come il precursore della Democrazia Cristiana... continua a leggere


1918-19. L'epidemia di Spagnola

Nel febbraio del 1918 l'Agenzia di stampa spagnola Fabra diffondeva un comunicato allarmante: “Una strana forma di malattia a carattere epidemico è comparsa a Madrid... l'epidemia è di carattere benigno non essendo risultati casi letali ...”. La patologia interesserà poi ben 8.000.000 di spagnoli compreso il re Alfonso XIII che rimarrà a letto una settimana, ma non mancarono i casi mortali... continua a leggere


Praga, vent'anni dopo. Un viaggio all'insegna della solidarietà

Il recente viaggio della delegazione del Comune di Gualdo a Praga mi ha fatto tornare alla mente la missione effettuata dalla delegazione della Sanità Militare Italiana nella capitale della Repubblica Ceca svoltasi dal 30 giugno al 2 luglio 1997 su invito del Capo della Sanità Militare ceca colonnello Jean Vesecky. La delegazione italiana era composta dal Direttore Generale della Sanità Militare, il Tenente Generale Pasquale Collarile, dal suo vice, il contrammiraglio Vincenzo Martines, e dal maggior generale Michele Donvito... continua a leggere


I medici della Marina e i tragici eventi del 1943 a La Maddalena, attraverso le testimonianze raccolte nel mio periodo di destinazione nell'isola

... Voglio aprire questa mia relazione con una frase di Vitaliano Brancati, scrittore siciliano come la città che ci ospita; una citazione che mi sembra particolarmente pertinente alla metodologia di lavoro dello storico e quindi anche a chi appartiene ad una Società come quella che ha organizzato questo Convegno, la Società Italiana di Storia della Medicina: “Io ho l'abitudine di sorvegliare continuamente la mia memoria e contare ogni sera i miei ricordi come l'avaro conta le sue monete e la notte svegliarmi con la paura che me ne manchi uno.”... continua a leggere


Il rimpatrio dei civili dall'Africa orientale dopo la caduta dell'Impero. L'eroica missione di quattro navi bianche

... La decisione del governo italiano non fu facile perchè qualcuno riteneva che la proposta inglese tendesse ad espellere definitivamente gli italiani dall'Africa (noi speravamo di tornare presto ed è famosa una cartolina stampata dopo la caduta dell'Impero con la frase “Ritorneremo”) altri, la maggioranza, propendevano per il rimpatrio di quei civili indifesi e questa fu la decisione presa da Mussolini. Si pensò in un primo tempo di impiegare due grandi transatlantici il Rex e il Conte di Savoia, ma furono scartati per il rilevante consumo di combustibile e le forti spese di trasformazione: così si ripiegò su quattro belle unità passeggeri molto simili tra loro le gemelle Vulcania e Saturnia e il Duilio e il Giulio Cesare anche loro gemelle. Le competenze di questa delicata e rischiosa missione erano in primis del Ministero dell'Africa Italiana, poi del Ministero degli Esteri, di quello della Regia Marina, della Mercantile e della Croce Rossa italiana... continua a leggere


Tra vampiri, liquori e giardini botanici. Gerard Van Swieten, l'archiatra di Maria Teresa d'Austria

... Voglio anche ricordare per mettere in risalto il suo grande spirito illuminista, un incarico curioso e particolarissimo che gli venne affidato nel gennajo del 1755 quando giunse a Vienna la notizia, accolta con stupore generale, di uno strano processo svoltosi in una città della Moravia, al confine tra l'Ungheria e la Slesia. I giudici erano dei religiosi, gli imputati dei morti, il capo di accusa: il sospetto che fossero dei vampiri. La sentenza era stata di condanna: i morti erano stati riesumati, il loro petto trapassato da un palo aguzzo, la testa era stata troncata, il corpo bruciato e le ceneri buttate in una fossa... continua a leggere


Vito Amorosino e Giuseppe Tucci nel regno dei Malla

Siamo nel 1954 e il Ministero della Marina autorizza Vito Amorosino, tenente colonnello, dermatologo e medico tropicalista, a partecipare alla missione in Nepal guidata dal grande esploratore Giuseppe Tucci. Tucci era alla ricerca delle vestigia di antichi regni e principati indipendenti che conosceva attraverso la lettura delle cronache di testi tibetani e da notizie fornitegli da storici nepalesi; si trattava tuttavia di informazioni lacunose; gli interessava in particolare il misterioso e quasi dimenticato regno dei Malla, una dinastia che aveva regnato sul Nepal dal XII al XVIII secolo e la cui prima capitale era stata Taclacoth, di cui restano solo poche rovine, spostata successivamente nella città di Semgia... continua a leggere


Regolo Moise e Giuseppe Tucci nella spedizione in Tibet del 1948

Per il suo viaggio a Lahsa del 1948 Tucci segnala ed ottiene dal Ministero della Marina il Tenente Colonnello Regolo Moise, tropicalista; con loro il fotografo Piero Mele e per le riprese cinematografiche Fosco Maraini che aveva accompagnato Tucci nella spedizione nell'alto Sikkim nel 1937 e autore dello splendido volume “Segreto Tibet” e che tra l'altro era stato insegnante di inglese per gli allievi dell'Accademia Navale imbarcati sull'Amerigo Vespucci. Il Tibet rappresentava allora per gli studiosi il frutto proibito e quindi quello più gustoso e questo perché il paese era chiuso agli stranieri e il lasciapassare concesso dalle Autorità tibetane era cosa eccezionale e rilasciato solo a persone di particolare riguardo e per comprovati motivi di studio. Il 4 aprile del 1948 sono a Gangtok, capitale del Sikkim, dove noleggiano i cavalli per raggiungere, dopo nove giorni Yatung il primo villaggio in territorio tibetano... continua a leggere


Il capitano medico Eugenio Ghersi alla scoperta del regno di Guge

Ho sentito parlare di Ghersi per la prima volta nel 1990 attraverso i dettagliati racconti che mi faceva l'allora Ispettore di Sanità della Marina Militare Iacopo Terzi, quando giovane Capitano di Vascello ero il Capo del 1° Ufficio, viaggi avventurosi sul tetto del mondo nel Paese delle nevi che mi incuriosivano molto tanto che l'ammiraglio Terzi, percepito il mio desiderio, mi organizzò un incontro che avvenne nella abitazione del generale a La Spezia. Ghersi mi accolse benevolmente, insieme alla moglie Michelina Ricci e l'intervista durò parecchie ore, rispose con pazienza a tutte le mie domande ed alla fine mi presentò con orgoglio la sua collezione di ricordi tibetani esposti nelle tante vetrine che adornavano il salone, oggetti mi disse che avrebbe donato alla sua morte al Museo d'arte orientale di Vienna... continua a leggere


La Sezione di Storia della Medicina Militare della Società Italiana di Storia della Medicina

Recentemente costituita nell'ambito della Società Italiana di Storia della Medicina, la Sezione di Storia della Medicina Militare esordisce con un Convegno dedicato a quattro Ufficiali medici di Marina - Ghersi, Moise, Amorosino e Guttuso - che accompagnarono il grande orientalista italiano Giuseppe Tucci in Nepal ed in Tibet... continua a leggere


Poteva essere salvata la vita dell'ammiraglio Nelson a Trafalgar ?

Grande emozione aveva suscitato in Inghilterra la notizia della vittoria della flotta britannica su quella franco-spagnola a Trafalgar il 21 ottobre 1805, una gioia tuttavia offuscata dalla morte dell'ammiraglio Nelson provocata dalla pallottola di un moschetto sparata da un archibugiere del vascello francese Redoutable. La pallottola aveva attraversato organi vitali ma il decesso non era avvenuto subito ma a circa tre ore dal ferimento. Un dato questo che ha fatto discutere storici e medici e posto anche degli interrogativi come quello di una nota Associazione chirurgica inglese che si è chiesta: se l'incidente fosse capitato ai giorni nostri sui gradini di un grande ospedale londinese la vita dell'ammiraglio avrebbe potuto essere salvata?... continua a leggere


I Raggi X e l'Arte: un matrimonio pieno di sorprese

La scoperta dei raggi X e delle sue potenzialità da parte di Wilhelm Conrad Roentgen avvenuta nel novembre del 1895 trova la sua prima applicazione nel campo medico e segnatamente in quello ortopedico. Basti pensare che pochi mesi dopo la scoperta il colonnello medico Alvaro dell'Ospedale Militare di Napoli riusciva a localizzare ed estrarre i proiettili dei soldati feriti nella sfortunata battaglia di Adua del 1° marzo 1896... continua a leggere